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Addio a Diane Charlemagne, straordinaria voce di “Inner city life”

Foto di Alex Freeman

(@dettobene)

Apprendo con dispiacere da un post di Ayah Marar della morte di Diane Charlemagne, straordinaria voce di molti brani entrati nella storia della dance e dell’elettronica inglese dagli anni Ottanta ad oggi. Nata nel 1964 era malata da tempo e una delle sue ultime collaborazioni era stata per il progetto di solidarietà “I’am somebody” con Street Child World Cup a cui aveva prestato l’inconfondibile voce.

Dopo gli inizi con la 52nd Street Diane Charlemagne negli anni Novanta si era avvicinata alla drum and bass lavorando con Metalheadz e Reinforced fino al capolavoro assoluto di “Inner city life” con Goldie nel 1994. Capace di passare dalla jungle al jazz e al pop aveva contribuito anche a brani di Satoshi Tomiie, Calibre e negli ultimi anni a produzioni Hosptial Records con Netsky, High Contrast e London Electricity.

Fra questi anche Spy con il quale ho avuto la fortuna di ascoltarla dal vivo all’Academy di Brixton nel 2012.

(foto di Alex Freeman)

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Talenti e leggende: tutti i premiati ai Drum and Bass Awards 2014

Fabio

(@dettobene)

Cerimonia dal forte accento mancuniano ieri sera all’Indigo di Londra dove sono stati consegnati gli awards 2014 di Drum and Bass Arena, portale e punto di riferimento per la scena che proprio in questi giorni festeggia i suoi 18 anni di attività con un triplo cd. L’iniziativa, giunta alla sua sesta edizione, ha riunito ancora una volta protagonisti affermatissimi e talenti emergenti di un genere che sta vivendo un ottimo periodo con nuove contaminazioni e numeri davvero importanti. Come detto si è ritagliata uno spazio importante anche la vivacissima realtà di Manchester con Dub Phizix & Strategy che a tre anni dal successone di ‘Marka’ si sono assicurati il premio come miglior video con l’ultimo “Buffalo Charge”.

Della stessa banda anche il talentuosissimo Liam ‘Skittles’ Kelly che ha ricevuto il riconoscimento come miglior Mc emergente. C’è un po’ di nord anche nel duo Sigma che con lo splendido singolo “Nobody to love” ha sbaragliato la concorrenza ottenendo il meritatissimo premio per la miglior canzone che l’anno scorso aveva visto trionfare un altro pezzone come “Afterglow” di Wilkinson. I vincitori di queste tre categorie avevano ricevuto le mie preferenze come per la miglior serata ed etichetta dove non ho potuto fare a meno di votare la Hospital Records. Scontati ma meritatissimi i premi per Dynamite Mc (miglior Mc) e Andy C (miglior dj), con quest’ultimo che sta portando a casa ogni riconoscimento possibile e del resto non potrebbe essere altrimenti. Il boss della Ram ha infatti ottenuto il più alto numero di voti per il sesto anno consecutivo, tanto che come ha scritto qualcuno presto la categoria potrebbe essere ribattezzata “Andy C award”. Strameritato anche il riconoscimento per Fabio, inserito di diritto nella hall of fame come uno dei pionieri di un genere che da vent’anni spinge con impareggiabile eleganza.

Questi gli altri premiati: Emperor (dj emergente), Maduk (produttore emergente), Let it roll (festival), Camo & Krooked (live), State of Mind “Eat the Rich” (Album), Riya (vocalist) e Noisia (produttore).

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Dalla jungle a Camo & Krooked, la notte Hospitality alla Brixton Academy

di Benedetto Marchese

Due dj chiusi all’interno di una gabbia circolare i cui led illuminano i volti di cinquemila persone, un impianto che spinge bassi potentissimi e alle loro spalle il logo inconfondibile identico a quello stampato su centinaia di t-shirt all’interno dell’O2 Academy. E’ stato questo uno dei momenti più significativi della terza serata Hospitality a Brixton dello scorso 30 settembre, con il set del duo austriaco Camo & Krooked che ha catalizzato l’attenzione di un pubblico che anche in questa occasione, dopo il primo evento di dodici mesi fa ed il bis di aprile ha fatto segnare sold out con parecchi giorni d’anticipo. I giovani gioiellini della Hospital Records hanno fatto le cose in grande per battezzare l’uscita del loro “Cross the line”, secondo album personale ma primo con la label di Tony Colman e Chris Gross che in questo momento guarda tutti dall’alto nella scena drum and bass, in quanto a qualità delle uscite e successo delle serate che sempre più frequentemente stanno varcando i confini britannici per un marchio che è ormai una garanzia assoluta di divertimento.

Come già accaduto nelle due edizioni precedenti l’appuntamento londinese è stato scelto per il lancio di una nuova pubblicazione ma anche per riunire in un’unica serata tutti i dj dell’etichetta per più di sette ore ininterrotte di drum and bass a 360°, dalla jungle delle origini magistralmente raccolta nei sessanta minuti dell’ospite d’eccezione Dj Zinc, fino alle variazioni più attuali liquid e dubstep. Per nulla emozionati dal ruolo affidatogli, Camo & Krooked che già con il precedente “Above & Beyond” avevano dato prova del loro talento, hanno offerto un set brillante ed adrenalinico, composto essenzialmente dai nuovi brani ed impreziosito dalla presenza di Tc, Messy Mc e dalla scintillante Ayah Marar la cui voce ha accompagnato i due su “Cross the line” e “Watch it burn”, confermando le potenzialità della cantante in grande ascesa nel mondo dell’elettronica inglese.

Se gli ultimi arrivati in casa Hospital hanno dimostrato di meritare primi posti nelle classifiche ed ampio spazio sui media, non sono certo stati da meno i veterani del gruppo che in quindici anni di attività ha ridato slancio e visibilità al genere, grazie anche alla duttilità di produttori come Danny Byrd. Dietro ad una postazione con tastiere, drumpad e vocoder ha dato vita ad uno dei momenti più coinvolgenti della serata, con brani come “Tonight” e la splendida “Sweet Harmony”, andando bel al di là del dj set vero e proprio l’uomo di Bath ha regalato anche un’anticipazione di quello che sarà il seguito di ‘Rave digger’ con l’ottima “B.R.I.S.T.O.L”.

Un dj carismatico che dà sempre l’impressione di riuscire a far muovere anche le gambe più pigre con qualsiasi tipo di ritmo, caratteristica che accomuna anche London Elektricity. Quest’ultimo, accompagnato dal fido Mc Wrec, da buon padrone di casa anticipa l’esibizione di Camo e Krooked racchiudendo in sessanta minuti i molteplici aspetti di suoni e melodie ordinate in sequenze raffinate e sempre sorprendenti. Richiami minimali in stile Med School (altro ramo della label), estratti dall’ultimo ‘Yikes!’, classici da brividi come “Your side” di SPY e sorprese assolute come “Rolling in the deep” di Adele o ancora “Live and let die” di Paul McCartney che sbuca dal nulla dopo un ingnorantissimo pezzo dubstep. Tutto totalmente inaspettato ma allo stesso tempo travolgente, come “Hold On” di Rusko che improvvisamente lascia spazio alla voce di General Levy di “Incredible” accolta con un boato dalla sudatissima massa di corpi sotto al palco.

Quando Colman conclude il suo set l’Academy è ormai piena all’inverosimile: se all’esterno Brixton porta ancora i segni dei riots di agosto, dentro l’O2 il clima è di festa assoluta con i ravers in perpetuo movimento, dall’enorme pista ai corridoi dove sono posizionate altre due consolle, fino alla balconata superiore dove le poltroncine permettono alcuni minuti di riposo fra un set e all’altro. Sono passate da un po’ le due quando ai piatti si presenta Netsky, il talentino belga che nel giro di un anno è diventato uno dei dj più richiesti e seguiti del roster Hospitality. Merito del dirompente ed omonimo album d’esordio, riproposto in parte nell’occasione con la complicità del sempre impeccabile Mc Dynamite, il quale si presenta chiedendo “un pezzo estivo” e ricevendo in cambio “Jammin” di Bob Marley. L’applauditissimo omaggio al re del reggae dà il via ad un set molto eclettico nel quale trovano posto anche Snoop Dog ed Eve con “Let me blow ya mind” ma anche sonorità tipiche del giovane produttore che chiude con la recente e raffinatissima “Lotus Symophony” lasciando la scena ad High Contrast.

La silhouette del riccioluto gallese, in assoluto uno dei migliori di sempre nella storia della drum and bass, è inconfondibile anche dall’ultima fila della pista, ma lo è ancora di più il tocco raffinatissimo di mister Lincoln Barrett che inizia dalla fine, ovvero dal freschissimo singolo “The first note is silent” realizzato con Underworld e Tiesto e del quale lui stesso ha curato il video uscito in questi giorni.

Diecimila mani al cielo celebrano il successo di un singolo che anticipa il nuovo, attesissimo album, di colui che forse più di tutti racchiude l’essenza di uno stile che va molto oltre il concetto di intrattenimento, colpisce al cuore e trasmette emozioni vere che da sole valgono il prezzo del biglietto o di un viaggio andata e ritorno dall’Italia.

Un’ora di musica che Dynamite asseconda con esperienza anche nei passaggi sull’immancabile “If we ever”, la nuova “Fearful symmetry” o su un classicone dance come “Show me love” rivisitato dallo stesso High Contrast, il quale sceglie accuratamente inserti vocali e citazioni che trovano la perfetta rappresentazione nell’inedita e magnifica “Wish you where here” e nel finale dedicato a “Teenage wasteland” degli Who.

Uno spirito che è poi quello della Hospital che si rinnova allargando i propri orizzonti senza mai perdere quello subito riconoscibile, che può permettersi un evento di questo tipo e che a Brixton si gioca l’ultima carta vincente con Nu:Tone e Logistics per dare l’ultimo scossone emozionale a quei cinquemila che non smettono di ballare. Sudore e sorrisi in una caldissima e magica notte di settembre.

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Quindici anni di Hospital Records alla Brixton Academy

di Benedetto Marchese

Quindici anni di attività discografica ininterrotta nell’ambito dell’elettronica e in un genere come la drum and bass, sono un traguardo senz’altro ragguardevole. Per questo quelli della  Hospital Records hanno deciso di celebrare degnamente l’importante risultato concedendo il bis alla Brixton Academy dove lo scorso 22 aprile a distanza di sei mesi dalla precedente serata “Hospitality” ha fatto registrare il secondo sold out consecutivo dopo quello di settembre. Nell’arena gremita dell’affascinante teatro sono arrivati in 4500, da tutta l’Inghilterra e appositamente dall’estero, per festeggiare l’etichetta che ha ridato slancio ed attenzione mediatica a tutta la scena dopo qualche anno di appannamento.

Un successo costruito con la qualità delle produzioni e l’attenzione verso un pubblico giovane ma pronto a recepire il suono raffinato e mai banale di Tony Colman e compagni, ma anche con la cura nell’organizzazione di eventi di grossa portata come questo. Dopo l’apertura affidata a Cyantific con il suo set riassuntivo dell’esperienza musicale di questi anni, è proprio il reggente del nome London Elektricity a dare il via alla festa nella festa, presentando il nuovo album “Yikes!” con l’incantevole Elsa Esmeralda che accompagna sul palco il neocinquantenne occhialuto con tanto di camice bianco e carrozzina, scherzando sulla longevità di un personaggio e di una scena tornate prepotentemente in voga. Da ‘Elektricity Will Keep Me Warm’ a ‘Just One Second’ il duo esegue i brani più significativi del freschissimo disco, prima del passaggio di microfono al sempre ottimo Mc Wrec che prosegue lo show fino al ritorno della cantante  e del finale affidato a ‘Meteorites’ che ha anticipao l’avvicendamento ai piatti con High Contrast. Uomo di punta della Hospital, il raffinatissimo dj e produttore gallese apre la sua ora di spettacolo con uno dei brani che andrà a comporre il prossimo album. L’atmosfera è incredibile con i led di iPhone e digitali che uniti agli accendini illuminano l’immensa platea dell’O2 Academy. Accompagnato da Wrec High Contrast suona uno dietro l’altro capolavori come ‘Kiss Kiss Bang Bang’, il remix di ‘Hometown Glory’ di Adele, la strepitosa ‘Shine In’ di Nu:Tone fino alla magistrale chiusura affidata a ‘Fearful Symmetry’ con l’inconfondibile intro di ‘Baba o’riley’ degli Who che raccoglie l’ovazione di una platea divisa fra l’affollatissimo piano inferiore e quello superiore, dove comodamente seduti sulle poltroncine si riesce a godere appieno dello spettacolo offerto dal potentissimo impianto e dal logo luminoso dell’etichetta, che campeggia alle spalle della consolle e sulle centinaia di tshirt dei fan più affezionati.

Se High Contrast impersona il lato più elegante e ricercato del sound della Hospital, Danny Byrd rappresenta invece quello più eclettico con un approccio da party vero e proprio. La dimostrazione arriva in apertura di set, in uno dei momenti più coinvolgenti di tutta la serata con l’intro di ‘Money for Nothing’ dei Dire Straits ed Mc Dynamite che chiede ed ottiene le novemila mani al cielo mentre l’intramontabile assolo di chitarra di Mark Knopfler viene incalzato da un beat drum and bass che dà il via ad un’esibizione incandescente. Dai pezzi di jungle old school di General Levy fino ai più recenti come ‘Poon’ di Sub Zero e ‘Tonight ’in coppia con Netsky, l’inesauribile dj di Bath regala anche alcune chicche come ‘Circle’ di Adam F e il classicone ‘Super sharp shooter’ by Ganja Kru che mandano letteralmente in delirio il pubblico dell’Academy. Un set emozionante al termine del quale tornano sul palco Tony Colman e l’altro boss della Hospital Chris Goss, per ringraziare tutti coloro che hanno voluto festeggiare i quindici anni di vita della label fra bottiglie di champagne e la soddisfazione per l’ennesimo sold out. Unico momento in cui le parole hanno il sopravvento sulla musica che dopo pochi minuti riparte dal laptop e dai piatti di Netsky, ragazzo prodigio che a settembre stava conquistando il mercato con il suo applauditissimo esordio discografico, ed ora si ripresenta da star acclamata dalle ragazze in prima fila e dai ravers che con lui passano da ‘By your side’ di Logistic a ‘Jammin’ di Bob Marley sempre con la complicità di Mc Dynamite al microfono. Cinque ore consecutive del meglio della drum and bass in circolazione non sono abbastanza per festeggiare un compleanno di questo tipo e allora dopo il talentino belga ecco in successione Camo & Krooked ed il gran finale affidato ai fratellini Logistics e Nu:Tone che alle prime luci di un’alba dal tepore estivo chiudono il sipario su un evento dal fascino incredibile. Prossimo appuntamento a settembre, da non perdere.

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